"Quando fu il giorno della Calabria, Dio si trovò in pugno 15 mila Kmq di argilla verde con riflessi viola. Era teso in un vigore creativo, il Signore, e promise a se stesso di fare un capolavoro. […] Diede alla Sila il pino, all’Aspromonte l’ulivo […]; assegnò Pitagora a Crotone, […] San Nilo a Rossano. Donò a Stilo la Cattolica, a Rossano il Patirion, ancora a Rossano l’Evangelario Purpureo"…
[tratto da Leonida Répaci, Quando fu il giorno della Calabria]
Situato a pochi chilometri dal Parco Archeologico della grande polis di Sibari, uno dei siti più estesi ed importanti del Mediterraneo di età arcaica e classica, in un punto strategico della Calabria da cui è possibile raggiungere in breve tempo i numerosi e interessanti siti dell’antica Magna Grecia e i capolavori dell’arte bizantina, il Relais è ideale punto di partenza per itinerari su misura, alla scoperta di una Calabria insolita e lontana dai luoghi comuni con la storia delle prime colonie achee e dei personaggi illustri che diedero un contributo importante alla formazione del pensiero d'Occidente.
Antica città fortezza di origini magno greche, Rossano è luogo di incontro tra l’Oriente e d’Occidente. Il periodo bizantino e il suo secolo d’oro, il X, la vedono protagonista storica dell’intera Italia meridionale. La memoria dei suoi fasti e della sua intensa religiosità rivivono dell’interessantissimo Centro Storico, arroccato sul rosso, argilloso bastione naturale, che, inespugnato, si affaccia sull’azzurro del mare. L'oratorio del San Marco, la chiesetta della Panaghia, l’icona della Achiropita (protettrice della città, insieme a san Nilo e a san Bartolomeo, fondatori nel 1004 di Grottaferrata) e, soprattutto, il Codex Purpureus Rossanensis di quel passato sono le massime espressioni.
Influenze arabo normanne si ritrovano, invece, nell’abbazia del Patir, immersa nei boschi della Sila greca e naturale terrazza sul golfo di Sibari. Il terremoto del 1836 -il cui ricordo si rinnova la notte del 24 Aprile con i caratteristici fuochi di San Marco - disegna il secondo volto della città, che affida ai pregevoli e numerosi palazzi aristocratici, alle sue strade e alle sue piazze il racconto di una raffinata eleganza nobiliare.